QUELLO STORICO SCUDETTO NEL 1987 DELLA PESCARA PALLANUOTO

articolo di Nicola Pucci

Da quando il campionato di pallanuoto venne programmato per la prima volta, a far data 1912, l’albo d’oro italiano ha celebrato i trionfi liguri di Genoa (4), Andrea Doria (8), Sturla (1), Camogli (6), Bogliasco (1) e, ovviamente, Pro Recco, ampiamente al comando della graduatoria con 18 titoli. La Lombardia, dal canto suo, non ha certo sfigurato, con Milano (2) e Canottieri Olona (1), così come il Centro Italia può vantare le vittorie di Florentia (9), Lazio (2), Roma (1), e il Sud Italia affida il suo nome alle imprese di Napoli (5), Canottieri Napoli (7) e Posilippo (2), trovando posto anche il Nord Italia friulano con la Triestina (1) capace di imporsi nel 1929.

Questo è il panorama della pallanuoto italiana, che all’atto di abbordare la stagione 1986/1987 si presenta, appunto, con la nuova realtà del Posillipo quale campione in carica in virtù dei due titoli conquistati nei due anni precedenti, superando nel 1985 i “cugini” della Canottieri Napoli (3-2 nella sfida decisiva) e nel 1986 il Pescara (12-9 nella “bella”). Ed è proprio la squadra abruzzese a meritarsi la vetrina di oggi, aggiungendo un tassello storico, nel 1987, che consente agli adriatici di essere la prima formazione di quella fetta d’Italia a cucirsi lo scudetto sulle canotte.

La Pallanuoto Pescara ha origini lontane, addirittura nel 1930, ma solo alla 60esima edizione del campionato italiano, nel 1979, figura per la prima volta in Serie A, terminando al sesto posto ed iniziando da quella stagione la sua scalata ai vertici nazionali, che la vedono nel 1984/1985 non solo prendere per la prima volta parte ai play-off scudetto, pur partendo dalla serie A2, curiosamente arrendendosi ai quarti di finale al Posillipo (9-9 in casa e 8-10 in trasferta), ma conquistando anche la prima Coppa Italia della sua storia, successo bissato l’anno dopo quando proprio Posillipo e Pescara, come ricordato, sono protagoniste in campionato, terminando ai primi due posti e ritrovandosi poi in finale play-off, con i campani a confermare la vittoria dell’anno prima.

Sulle sorti pallanuotistiche del Pescara anni Ottanta (e poi Novanta), è bene dirlo, influiscono non solo la forza degli sponsor che sposano il progetto sportivo del presidente Gianni Santorno, in questo caso gli investimenti del gruppo Benetton con il marchio Sisley, ma soprattutto l’operato in qualità di dirigente di una figura carismatica quale Gabriele Pomilio, che plasma una realtà-modello, ed in modo esponenziale il clamoroso acquisto dello spagnolo Manuel Estiarte, una sorta di “Maradona della pallanuoto“, straordinario fuoriclasse capace di vincere per ben tre volte la classifica cannonieri alle Olimpiadi (da Mosca 1980 a Seul 1988), conquistare ogni trofeo con la sua Nazionale e mettersii in bacheca le principali rassegne internazionali di club, che nel 1985 giunge in Abruzzo dal Barcellona. E con un campione di tale levatura, a cui si affiancano un gruppo di giocatori di eccellente lignaggio, di cui alcuni già in orbita nazionale, quali Amedeo Pomilio, figlio proprio di Gabriele, il gioco è pressoché fatto, con l’innesto del triestino Dario Bertazzoli che offre la quadratura del cerchio, Franco Di Fulvio e Marco D’Altrui che regalano esperienza e tecnica, Papa, Montanaro, Rapini, il portierone Piero Ballerini, Enrico Mundula, Alberto Battinelli e Paolo Malara a completare l’organico di una squadra in grado di sviluppare un gioco vivace e veloce, che saprà prendersi la rivincita della finale persa l’anno prima, ovviamente trascinata dalle reti del suo campione iberico.

La stagione regolare, in effetti, si consuma con le due finaliste che comandano la classifica, i campioni d’Italia del Posillipo a chiudere con 35 punti e gli sfidanti pescaresi a rimanere in scia di 1 punto, 34, con Savona ed Arenzano in terza posizione con 30 punti. E se Como e Volturno, le due squadre promosse dalla serie A2, non rappresentano un ostacolo insormontabile al primo turno play-off (12-4 e 10-7 per i campani, 15-5 e 11-9 per gli abruzzesi), in semifinale proprio Arenzano rischia di far traballare il trono del Posillipo, vincendo gara-1 in Campania (8-7), perdendo al ritorno in casa (8-9), infine arrendendosi in gara-3 (7-8), nel mentre la squadra allenata dal croato Ivo Trumbic, ancora, fa valere la legge del più forte con Savona (9-6 e 10-8).

Posillipo-Pescara, dunque, è l’attesa finale del campionato 1986/1987, esattamente lì dove le due antagoniste volevano essere per definire una rivalità fresca ma già tra le più intense della pallanuoto italiana. E nel match d’andata il “settebello” di capitan Stefano Postiglione, dei fratelli Franco e Giuseppe Porzio, del bomber Mario Fiorillo, vuol far valere non solo la sua forza in acqua, ma anche il sostegno di un pubblico tra i più appassionati, non riuscendo tuttavia ad imporsi, anzi lasciandoci le penne, 9-8, nonostante Pescara abbia dovuto per buona parte della gara giocare in inferiorità numerica per la discutibile espulsione di Fabrizio Salonia.

Il 4 luglio 1987 è un giorno storico, a Pescara, perché davvero è a portata di tiro il sogno dello scudetto tricolore. La piscina de Le Naiadi è gremita in ogni ordine di posto, nel tripudio delle bandiere biancazzurre la squadra biancoazzurra non può fallire il suo appuntamento con la gloria sportiva, Estiarte segna una tripletta, i compagni fanno appieno il loro dovere, con Pomilio a sua volta a bersaglio con tre reti pesanti, con Bertazzoli e Papa che firmano una doppietta, ed alla resa dei conti il Pescara domina l’incontro, 12-7, sebbene il Posillipo, trascinato dalle cinque reti di Postiglione, abbia retto almeno fino al 4-4 con cui si chiudono i primi due tempi.

Alla sirena è tempo di aggiornare la storia della pallanuoto. Perché quella stagione 1987 rimane indimenticabile, a Pescara: oltre allo scudetto, Trumbic e i suoi ragazzi caleranno infatti un memorabile tris, vincendo la Coppa dei Campioni nella doppia finale con i tedeschi dello Spandau (12-10 e 9-9), e la Supercoppa Len proprio contro Posillipo (9-8 nella sfida secca di Zurigo). Quanto basta per festeggiare alla grande…

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