IL BIENNIO DI FINE ANNI ’40 CHE REGALA AL PORTSMOUTH I SUOI DUE UNICI TITOLI DEL CAMPIONATO INGLESE

Una formazione del Portsmouth nella stagione 1949-’50 da:mediastorehouse.com

Articolo di Giovanni Manenti

Un vecchio adagio recita che “La Storia non si fa con i se ed i ma …”, valido anche in ambito sportivo, ma è altrettanto vero che da sempre si simulano ipotesi – benché non supportate da riscontri concreti – su come sarebbe stata la carriera di questo o quell’atleta, al pari di questa o quella formazione (sia di Club che di Nazionale …) se …

Ed uno degli interrogativi è chiaramente legato all’interruzione delle attività a causa degli eventi bellici ed, in particolare, del Secondo Conflitto Mondiale, per effetto del quale sono state cancellate due edizioni (1940 e 1944) delle Olimpiadi, così come (1942 e 1946) dei Mondiali di Calcio, circostanza quest’ultima che, per ciò che concerne gli affari di casa nostra, lascerà sempre nel dubbio se la Nazionale Azzurra – vincitrice dei titoli a Roma nel 1934 e quattro anni dopo a Parigi – avrebbe potuto far definitivamente sua la Coppa Rimet, potendo contare sugli innesti dei giocatori del “Grande Torino” che, purtroppo, non poterono far parte della spedizione in Brasile nel 1950 alla ripresa della Rassegna, essendo tragicamente periti l’anno precedente nella “Sciagura di Superga”.

Restando in ambito calcistico, la più lunga sospensione causata dalla guerra fra i principali Campionati europei – fa eccezione la Spagna, che aveva vista interrotta l’attività per tre stagioni, dal 1936 al 1939, a seguito della Guerra Civile – si riferisce alla First Division inglese, il cui ultimo Torneo si disputa nel 1939, per poi riprendere a fine agosto 1946, dopo che nel novembre 1945 aveva riaperto i battenti la FA Cup, edizione vinta dal Derby County, superando 4-1 il Charlton in Finale.

Coppa nazionale che, nell’ultima Finale disputatasi a Wembley a fine aprile 1939 prima dell’interruzione, aveva visto il trionfo del Portsmouth, al primo successo nella Manifestazione, grazie ad una larga vittoria per 4-1 a spese del Wolverhampton con reti di Barlow, Anderson e doppietta di Cliff Parker, quest’ultimo unico, assieme a Bert Barlow, ad essere ancora presente alla ripresa dell’attività, oltre a Phil Rookes e Reg Flewin (non scesi in campo nella citata Finale …), pur se nessuno di quella formazione sia perito durante la guerra …

I giocatori del Portsmouth festeggiano la FA Cup 1939 – da:news.bbc.co.uk

Società costituita ad inizio aprile 1898, il Portsmouth vive il suo primo periodo nell’elite del Calcio d’Oltremanica dalla seconda metà degli anni ’20, grazie alla Promozione in First Division ottenuta al termine della stagione 1927 e culminato – oltre ad un quarto posto in Campionato nel 1931, all’epoca suo miglior piazzamento dalla fondazione del Club – con la ricordata conquista della FA Cup, pur se il cammino nella Lega è tutt’altro che incoraggiante, conclusa in 17esima posizione dopo essersi piazzato addirittura 19esimo l’anno precedente.

Conquista del Trofeo a parte, pertanto, non è che dalle parti di “Fratton Park” ci si aspetti chissà che cosa alla ripresa dell’attività, previsione confermata dall’eliminazione al terzo turno (0-1 e 0-0) della FA Cup da parte del Birmingham, stessa squadra contro la quale si ferma (0-1) il cammino del Portsmouth l’anno seguente, stagione conclusa in un’anonima 12esima posizione in Campionato ed al termine della quale rassegna le proprie dimissioni l’oramai 69enne tecnico Jack Tinn, dopo 20 anni di onorata carriera al servizio del Club …

Per la sostituzione, la Dirigenza dei “Pompey” non spende troppo tempo in inutili trattative, promuovendo al ruolo di Allenatore Bob Jackson, ovvero il Capo degli osservatori, considerata la sua riconosciuta competenza nella scelta dei giocatori ed il suo primo acquisto, l’attaccante Ike Clarke dal West Bromwich, non fa che confermare queste sue qualità, visto che Clarke – sia pur 32enne, ma penalizzato dalla forzata inattività – va a segno al debutto interno contro l’Aston Villa, pur nella sconfitta per 2-4 nell’ambito di una stagione conclusa all’ottavo posto e caratterizzata altresì da una prematura eliminazione al quarto Turno della FA Cup, sconfitti 1-3 in casa dal Preston.

L’unica buona notizia per il tecnico giunge dal completamento del servizio militare presso la “Royal Navy” da parte del 22enne centrocampista Jimmy Dickinson – probabilmente in assoluto il miglior giocatore inglese nella Storia del Club – in vista del successivo Torneo 1948-’49 che per la Società assume una particolare rilevanza, dato che si tratta dei 50 anni dalla sua fondazione, tant’è che il Presidente Vernon Stokes, al raduno della squadra si lascia andare ad un beneaugurante: “Win the Championship for the Jubilee” (“Vincete il Campionato per l’Anniversario” …), anche se forse il primo ad essere scettico al riguardo è proprio lui …

In un Torneo che il Portsmouth inizia con i giocatori ad indossare ciò che li renderà celebri – ovvero i calzini rossi, a dispetto di una tenuta composta da maglia blu e pantaloncini bianchi – i giocatori prendono un po’ troppo alla lettera le indicazioni della Dirigenza, dato che, dopo un pari esterno per 2-2 a Preston all’esordio, infilano una serie di 6 vittorie consecutive tale da proiettarli ai vertici della Classifica già a metà settembre, posizione consolidata nel mese seguente, prima che, il 23 ottobre 1948, giunga la prima battuta d’arresto, sotto forma di un pesante 0-3 esterno subito a Wolverhampton al quale, a due settimane di distanza, segue la sconfitta per 1-3 ad Anfield contro il Liverpool e quindi un terzo stop esterno il 20 novembre contro il Derby County …

La forza della squadra è costituita dall’inviolabilità del terreno amico, con i supporters a riempire gli “stand” di Fratton Park, come testimoniano i 46.327 spettatori che assistono il 10 novembre 1948 al successo per 1-0 sul Newcastle – con i tifosi in fila già dalle 9 del mattino (!!) – al pari della gara con l’Arsenal a fine di detto mese fissata come giorno delle celebrazioni dei 50 anni di vita del Club, che ne vede presenti circa 43mila sulle tribune a festeggiare il rotondo 4-1 sui “Gunners”, confezionato da quattro (Froggatt, Phillips, Barlow e Clarke) marcatori diversi.

Un Clarke che, dalla settimana prima, aveva sostituito Reid – autore sino ad allora di 9 reti in 17 presenze – e che guida a suon di reti il Portsmouth nella seconda parte del Torneo, che vede i ragazzi di Jackson mettere in fila una serie di 14 vittorie a fronte di sole 2 sconfitte che li proietta ben saldi in vetta alla Classifica, avendo la possibilità di chiudere anzitempo i conti addirittura con tre giornate di anticipo, grazie al successo esterno per 2-1 del 23 aprile 1949 a Bolton, oltretutto la prima vittoria in assoluto del Portsmouth a Burnden Park, per poi festeggiare il titolo la settimana seguente davanti ai propri tifosi con un 2-0 a spese dell’Huddersfield utile a mantenere indenne da successi altrui Fratton Park, con ben 18 successi e solo 3 pareggi nelle 21 gare disputate, per una Classifica Finale che vede i “Pompey” prevalere (58 a 53) con cinque lunghezze di vantaggio sul Manchester United.

Il Portsmouth Campione nella stagione 1948-’49 – da:portsmouth.co.uk

Una stagione che sarebbe anche potuta finire in gloria, visto che il Portsmouth, dopo un comodo 7-0 ai danni dello Stockport al terzo turno di FA Cup, proseguono nel Torneo con il 2-1 a spese dello Sheffield Wednesday, il 3-2 sul Newport e quindi l’affermazione per 2-1 (doppietta di Clarke) sul Derby in un match che vede Fratton Park gremito da ben 51.385 anime per un record che tuttora resiste, spiana la strada verso la semifinale, in programma il 26 marzo 1949 sul neutro di Highbury, in cui la squadra è seguita da ben 25mila tifosi, per una volta rimasti delusi da quella che è forse la peggiore esibizione stagionale, dovendo subire una sconfitta per 1-3 contro il modesto Leicester, all’epoca militante in Second Division.

Con ogni probabilità, ha pesato sui giocatori la lunghezza di una stagione disputata quasi sempre con la stessa formazione titolare, confermato dal fatto che ben 8 di loro sono scesi in campo da un minimo di 39 ad un massimo di 42 gare di Campionato (con l’estremo difensore Ernest Butler ed il mediano Jimmy Scoular sempre presenti …), mentre a livello realizzativo la palma del “Top Scorer” stagionale se l’aggiudica l’ala destra Peter Harris, autore di 18 reti in First Division ed altre 5 in FA Cup, con peraltro altri quattro compagni a concludere in “doppia cifra”.

Se vincere non è mai facile, ripetersi – specie per chi non è abituato a stare ai vertici – è quasi impossibile, anche se Jackson può contare sulla conferma dell’intera formazione base – per la quale l’unica amarezza da parte della Dirigenza del Club deriva dal disinteresse del Commissario Tecnico della Nazionale inglese per i suoi giocatori  – fatta salva la promozione a titolare quale terzino destro da parte di Billy Hindmarsh in luogo di Rookes, anche se stavolta la partenza è a rilento, dopo l’illusoria affermazione esterna per 3-1 a Newcastle all’esordio, cui seguono il pari interno per 2-2 con il Manchester City ed addirittura la sconfitta per 2-3 per mano del Blackpool che pone fine all’imbattibilità di Fratton Park che durava dal “Boxing Day” (“il 26 dicembre in Inghilterra” …), allorché ad imporsi per 3-1 era stato il Manchester United …

Un avvio incerto, proseguito nel resto della parte ascendente del Torneo – a fine settembre il Portsmouth aveva conquistato solo 12 punti in 10 incontri – per poi collezionare già 6 sconfitte a Natale, ma per sua fortuna il Campionato è quanto mai equilibrato, senza una squadra in grado di prendere il largo in vetta della Classifica.

Ecco quindi che – con altre tre formazioni (Wolverhampton, Sunderland e Manchester United) a lottare per il titolo – al Portsmouth è sufficiente una serie di 9 gare caratterizzate da 7 vittorie, un pari ed una sola sconfitta, per ritrovarsi, dopo il successo interno per 3-1 sul Liverpool del 22 aprile 1950, al comando della Graduatoria con 51 punti a due giornate dalla conclusione, con il Wolverhampton staccato di due lunghezze ed il Sunderland di tre, ma con quest’ultimo ad avere a disposizione due gare interne, mentre il penultimo turno riserva al “Wolves” la trasferta a Bolton ed ai “Pompey” il viaggio ad Highbury per affrontare l’Arsenal …

E così, mentre il Sunderland compie il proprio dovere liquidando per 4-2 l’Everton fra le mura amiche ed il Wolverhampton fa altrettanto imponendosi con identico punteggio a Bolton, ecco che i capo Classifica cadono per 0-2 contro i “Gunners”, così che, a 90’ dalla fine del Torneo, Portsmouth e Wolverhampton sono appaiate a quota 51 punti, con i “Black cats” staccati di una lunghezza.

In Inghilterra, all’epoca, in caso di arrivo a pari punti la discriminante è costituita dal “quoziente reti” – una formula che, pertanto, privilegia le difese – che in questo caso avvantaggia i Campioni in carica che possono vantare appena 37 reti subite rispetto alle 48 dei loro avversari, pur se questi ultimi vantano (70 a 69) il miglior attacco, ragion per cui, in caso di vittoria per entrambe, a nulla vale il 4-1 che il Sunderland rifila al Chelsea …

Con oltre 42mila spettatori ad augurarsi di festeggiare a Fratton Park il bis in First Division, la loro attesa è di breve durata, visto che trascorre neppure un primo giro di lancetta che Bill Thompson ha già sbloccato il risultato contro l’Aston Villa, per poi andare al riposo con il doppio vantaggio, mentre a Molineux Ground il Wolverhampton sta facendo polpette (5-0) sul malcapitato Birmingham, risultati che, al fischio finale, assumono i rispettivi connotati di 5-1 e 6-1, per un conseguente “Goal average” a favore del Portsmouth di 1,947 (74 reti fatte e 38 subite) rispetto all’1,551 (76 reti a favore e 49 contro) di Billy Wright & Co., con il Sunderland a dover non poco recriminare per le tre sconfitte consecutive subite prima dei due turni conclusivi, mentre il cammino in Coppa dei confermati Campioni si era arrestato al quinto turno, sconfitti a domicilio 1-3 al replay dal Manchester United, dopo un emozionante 3-3 ad Old Trafford.

Stavolta anche i vertici della Nazionale si accorgono dei “Pompey” con Dickinson Harris e Froggatt ad essere convocati con i “Three Lions”, anche se solo il primo viene selezionato per i Mondiali 1950 in Brasile per poi risultare a tutt’oggi il giocatore del Club con il maggior numero di presenze, avendo indossato la maglia dell’Inghilterra in 48 occasioni, mentre il ricordato “Biennio d’Oro” è destinato a restare isolato nella Storia di una Società che, dopo la retrocessione in Second Division nel 1959 al termine di un decennio che l’ha vista raggiungere al massimo il terzo posto nel 1955, deve attendere l’inizio del nuovo secolo per un altro periodo nella nuova Premier League, culminato con la conquista di una seconda FA Cup nel 2008, prima di conoscere addirittura l’onta di sprofondare nella Quarta Serie del Calcio inglese …

Decisamente, quelli di fine anni ’40m erano davvero altri tempi, per i fans dei “Pompey” …!!      

Lascia un commento