ODDONE PIAZZA, IL PRIMO PUGILE TRICOLORE CHE COMBATTE’ PER LA CINTURA MONDIALE

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Oddone Piazza – da boxrec.com

articolo di Nicola Pucci

Ad Oddone Piazza va ascritto un merito che mai nessuno potrà negargli: quello di esser stato il primo pugile italiano a salire su un ring con in palio una cintura iridata. E questo, in una carriera meno fortunata di quel che avrebbe potuto essere, è comunque un bel risarcimento.

Conviene partire da lontano, perchè di Oddone non si è mai parlato molto e perchè troppo spesso gli almanacchi si sono dimenticati di lui. Tanto per cominciare, è bene sapere che venne alla luce il 28 novembre 1908 a Valli del Pasubio, paese dell’entroterra vicentino, ed era l’ultimo di una nidiata di otto fratelli, tutti il cui nome inderogabilmente iniziava con la “o“. Da qui il singolare Oddone con cui venne registrato all’anagrafe. Fin da ragazzo ebbe modo di appassionarsi al pugilato, gareggiando tra i pesi medi e denunciando, da subito, una boxe elegante nello stile ed un coraggio leonino.

Pugilisticamente forgiò la sua tecnica a Milano, seppur spesso avesse difficoltà nel trovare avversari in grado di battersi con lui. E lo certifica il fatto che oltre ad essere boxeur di sicuro avvenire, Piazza si cimentò anche nel judo, addirittura competendo a Roma per il titolo italiano di categoria. Inevitabilmente, con la strada senza sbocchi in Italia, prese guantoni e bagagli e si trasferì in America. E qui fu tutta un’altra musica.

Guidato da Phil Buccola al gym di Boston, Oddone esordì non ancora 22enne il 31 marzo 1930 al Casino di Fall River, battendo per k.o.t. Bernie Monahan, per poi infilare uno dietro l’altro una serie di incontri vittoriosi che gli regalarono notorietà tra gli immigrati italiani del posto. Piazza divenne un idolo, anche in virtù di una classe cristallina ed un temperamento indomito, e visto che Mickey Walker, campione del mondo dei pesi medi, era salito di categoria lasciando vacante il titolo, Oddone divenne uno dei pretendenti più autorevoli per combattere per la cintura iridata. Anche perchè, oltre ad aver superato un agonista del calibro del cubano Raul Rojas, aveva incrociato i guantoni con Henry Firpo, “il bombardiere del Kentucky“, l’11 novembre 1931 all’Auditorium di Milwaukee, che facendo valere una maggior esperienza ed affidandosi alla rudezza dei suoi colpi aveva inizialmente fatto breccia nella guardia dell’italiano, prima che questi rinvenisse con un rush finale dagli altissimi contenuti tecnici. Tanto da obbligare i giudici ad emettere un salomonico verdetto di parità che se da un lato non aveva offeso Firpo, dall’altro aveva fatto crescere ancor più la fama di Piazza, uscito infine indenne da un match drammatico.

Oddone, seppur silenzioso ed affatto a suo agio quando chiamato a far vetrina, aveva coraggio da vendere, e questo fece di lui un eroe per i tanti italiani che al pari suo avevano lasciato il Belpaese per tentar fortuna oltre Atlantico. Meritandosi pure l’apprezzamento e la stima degli addetti ai lavori americani. E visto che proprio lì l’occasione buona prima o poi capita a tutti, anche Piazza ebbe la sua, ovvero si guadagnò la chance mondiale (primo italiano nella storia del pugilato a riuscirci, un anno prima di Carnera) contro l’altro peso medio che si era fatto largo nella selva di pretendenti, il mancino calvo Willie “Gorilla” Jones, un nero dalla forza bruta e dalle lunghissime braccia, che nelle movenze, agile e scattante in avanti così come negli indietreggiamenti a scartare i colpi dell’avversario, lo facevano sembrare una scimmia.

Il match, inizialmente previsto per il 7 gennaio 1932 all’Auditorium di Milwaukee, slittò al 25 in quanto Jones addusse un infortunio in allenamento. Il che penalizzò Piazza, al massimo della forma, che invece, quando si presentò all’appuntamento della vita sotto lo sguardo febbrile di oltre 10.000 spettatori assetati di battaglia, aveva perso lo smalto ed era solo lontano parente del pugile elegante, veloce e redditizio che si era fatto ammirare nei due anni precedenti. A nulla valsero i consigli di Buccola, così come inutili si rivelarono gli allenamenti con Lou Brouillard (che sarebbe in seguito diventato campione del mondo dei pesi medi) che cercava di riprodurre la boxe mancina di “Gorilla“, e l’aiuto in qualità di sparring-partner di Johnny Indrisano. Jones fu padrone del match fin da subito, aggredendo l’italiano con la sua boxe stilisticamente poco ortodossa ma violenta. Sul ring Oddone, stavolta, espresse tutta quella timidezza che era solita del suo carattere, incapace di trovare le necessarie contromisure agli affondi del rivale, che dopo averlo ripetutamente colpito, infine lo costrinse alla resa prima ancora dell’inizio della settima ripresa.

Sfumava così il sogno mondiale di Piazza, l’italiano che aveva varcato l’Oceano per inseguire gloria perpetua e ricompense (a proposito, tra seconda e terza ripresa gli venne comunicato che avevano dimezzato la borsa!), trovò invece un osso troppo duro che lo costrinse alla resa. Lo vendicherà proprio Prima Carnera… ma vi pare che possa esser di consolazione per Oddone?

 

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