IL POKER D’ORO DI MISSY FRANKLIN, REGINA DEL NUOTO ALLE OLIMPIADI DI LONDRA 2012

articolo di Nicola Pucci

All’atto di mandare agli archivi le Olimpiadi di Londra del 2012, si fa la conta delle medaglie e ci si accorge che in campo femminile a Melissa “Missy” Franklin, 17enne nuotatrice americana, spetta indubbiamente la corona di regina, forte dei quattro ori ed un bronzo messi al collo.

Specialista del dorso, la Franklin si mette in luce ai Mondiali di Shanghai del 2011 dove, iscritta solo sui 200 metri, conquista l’oro con il record Usa di 2’05″10, a soli 0″29 centesimi dal limite mondiale dell’africana Kirsty Coventry, stabilito ai Mondiali di Roma del 2009, metallo al quale aggiunge i titoli anche nelle staffette 4x200sl e 4×100 mista, nella quale viene inserita nell’ultima frazione a stile libero.

Questa sua particolarità di abbinare stile libero e dorso fa sì che agli “Olympic Trials” di Omaha la Franklin guadagni il passaporto per i Giochi di Londra, oltre che sui 100 e 200 dorso (realizzando, sulla più corta distanza, il nuovo record Usa di 58″85), anche sulle identiche distanze a stile libero, giungendo seconda dietro a Jessica Hardy sui 100 e ad Allison Schmitt sui 200, andando pertanto in Inghilterra a caccia di ben 7 medaglie, staffette comprese.

La concorrenza nello stile libero non le consente una simile impresa pur se, dopo il quinto posto sui 100 in 53″64, viene beffata per appena 0″01 centesimo sulla doppia distanza, giungendo quarta in 1’55″82 dietro all’australiana Bronte Barratt (1’55″81) nella gara vinta dalla connazionale Schmitt col nuovo record olimpico di 1’53″61.

Ben diverso l’andamento a dorso, dove la Franklin inizia le sue fatiche al London Aquatics Centre il 29 luglio con batterie al mattino e semifinali al pomeriggio dei 100 metri, per confermare agli Usa un titolo olimpico che nelle ultime due edizioni di Atene 2004 e Pechino 2008 è stato vinto da Natalie Coughlin, stavolta eliminata ai Trials essendo giunta solo terza.

Che l’impresa non si riveli facile lo dimostrano i tempi fatti registrare dall’australiana Emily Seebohm, che in batteria ritocca il 58″23 della Coventry stabilito a Pechino quattro anni prima, ed altresì ottiene il miglior tempo nelle due semifinali vincendo la seconda in 58″39 rispetto al 59″12 fatto registrare dalla Franklin nella prima serie, con la Coventry che fallisce l’accesso alla sua terza finale consecutiva, dopo gli argenti del 2004 e del 2008.

All’atto conclusivo del 30 luglio, Seebohm e Franklin occupano pertanto le corsie centrali con i favori del pronostico che pendono dalla parte dell’australiana, l’unica a scendere sotto i 59″ netti nelle eliminatorie, e sembra poter tener fede alle previsioni virando a metà gara in 28″57 (addirittura 0″14 centesimi in meno del passaggio mondiale della britannica Gemma Spofforth a Roma 2009), con 0″25 di vantaggio sulla coppia formata dalla stessa Franklin e dalla russa Anastasija Zueva, per poi essere progressivamente rimontata dalla Franklin, la quale, dotata di maggior resistenza, si distacca nel finale per andare a toccare nel nuovo primato Usa di 58″33, con Seebohm argento in 58″68 e la giapponese Aya Terakawa a soffiare per soli 0″17 centesimi (58″83 a 59″00) il bronzo alla russa Zueva.

Con il primo oro al collo dopo il bronzo della 4x100sl (alle spalle di Australia e Paesi Bassi) nella giornata inaugurale del programma natatorio, la Franklin torna in vasca per le gare di dorso il 2 agosto, con le batterie dei 200 metri programmate al mattino e le semifinali al pomeriggio, ancor più motivata dopo il secondo oro conquistato il giorno prima con la staffetta 4x200sl con il record olimpico di 7’42″92, ed intenzionata a dare l’assalto al record mondiale di 2’04″81 della Coventry.

Ed, in effetti, sulla doppia distanza il divario tra Franklin e la connazionale Elizabeth Beisel (già oro sui 400 misti) è piuttosto evidente, con le due americane ad essere le uniche a scendere sotto i 2’08” in batteria ed i 2’07” in semifinale, con la Coventry – oro sia ad Atene 2004 che a Pechino 2008 – a qualificarsi per la sua terza finale consecutiva, sia pur con il sesto tempo.

E così, il 3 agosto, gli Stati Uniti sperano di riconquistare un oro che sui 200 dorso manca addirittura dal successo di Melissa Belote a Monaco 1972 (!!!), avendo le loro due rappresentanti ad occupare le corsie centrali, e l’avvio di gara è favorevole alla Franklin, la quale vira ai 50 metri in 29″53 ed a metà gara in 1’00″50 (0″41 centesimi al di sotto del passaggio mondiale della Coventry), scavando già un solco tra lei e le altre, con la britannica Elizabeth Simmonds ad 1″27 e la russa Zueva ad 1″39.

Distacco che l’americana incrementa all’ultima virata dei 150 metri, passando in 1’32″16 (-0″65 sul limite mondiale), con Zueva e Simmonds a 2″05 e 2″18 rispettivamente, con l’ultima vasca utile solo per vedere se Missy riesce nell’impresa di strappare alla Coventry il record olimpico e mondiale, cosa che puntualmente avviene toccando in 2’04″06 davanti alla Zueva (2’05″92) ed alla Beisel che, con un gran finale, conquista il bronzo in 2’06″55.

Il giorno dopo, 4 agosto, la Franklin completa il suo “poker d’oro” nuotando in 58″50 la prima frazione a dorso della staffetta 4×100 mista che gli Usa si aggiudicano con il nuovo record mondiale di 3’52″05 e, l’anno dopo ai Mondiali di Barcellona 2013, la “ragazzona” (188cm per 75kg.) di Pasadena compirà un’impresa degna di Michael Phelps aggiudicandosi ben 6 medaglie d’oro (oltre ai 100 e 200 dorso, anche i 200sl e le tre staffette), prima di un progressivo scadimento di forma nelle stagioni successive.

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