E’ DELL’OLYMPIQUE LILLOIS IL PRIMO TITOLO DI CALCIO PROFESSIONISTICO FRANCESE

articolo di Giovanni Manenti

Dopo che anche l’Italia, con il torneo 1929-’30, aveva inaugurato il campionato di calcio a girone unico, ecco che la “palla” (è proprio il caso di dire) varca le Alpi e passa ai “cugini transalpini”, dove ancora vige lo status di dilettanti nel football, con i relativi tornei organizzati a livello regionale, denominati “Division d’Honneur”, tant’è che dal 1929 al 1932 non viene assegnato alcun titolo nazionale.

Ciò in quanto la federazione decide di aprire al professionismo, creando in questo lasso di tempo delle commissioni federali per studiare il percorso da seguire, di cui fanno parte, oltre al presidente Jules Rimet ed al vicepresidente Henri Delaunay, i rappresentanti dei principali club e delle leghe calcistiche, oltre ai giornalisti.

Dopo non poche riunioni e discussioni, finalmente il 17 gennaio 1931 il Consiglio Nazionale si esprime per l’accoglimento del professionismo con 128 voti a favore e solo 20 (di cui 13 provenienti dalla Lega di Parigi) contrari e l’astensione del presidente Rimet.

Compiuto questo primo, fondamentale passo, occorre ora stabilire sia la stagione d’inizio di questa “nuova era” che la struttura del campionato, oltre ovviamente alle partecipanti che devono, giocoforza, essere iscritte alla FFF (Federation Française de Football), con le norme regolamentari approvate tra il 16 ed il 17 gennaio 1932 fissando il termine del successivo 15 marzo per presentare le domande di iscrizione da parte delle società interessate.

Si dimostrano interessati 24 club, di cui ne vengono ammessi 17, cui se ne aggiungono altri tre provenienti (CA Paris, TC Paris e Red Star Olympique) dalla Lega della capitale, pur non mancando dissidi fra le varie leghe che portano addirittura l’Olympique Lillois a rinunciare alla propria iscrizione, salvo poi ripensarci e, nonostante siano scaduti i termini, la federazione l’accetta l’1 agosto 1932 così da andare a comporre i due gironi in cui sono suddivise le 20 società partecipanti.

Del Gruppo A fanno parte Club Français, RC Paris, Excelsior Roubaix, Olympique Lillois, Hyères, Mulhouse, Nimes, Nizza, Olympique Marsiglia e Sète, mentre il Gruppo B è composto da Antibes, CA Paris, Cannes, Red Star Olympique Paris, Fives, Metz, Olympique d’Alès, Rennes, Sochaux e Stade Olympique Montpellier.

La formula di quella che prende il nome di Division Nationale prevede due distinti tornei con gare di andata e ritorno, con le vincitrici dei due gironi a disputare la finale in incontro unico a Parigi, nel mentre le ultime tre di ogni gruppo retrocedono in Division2, in quanto dalla successiva stagione nasce anche la Division1 a girone unico con 14 formazioni partecipanti, poi portate a 16 dal campionato 1934-’35 e quindi a 18 nel primo torneo a conclusione del secondo conflitto mondiale.

La prima giornata è in programma l’11 settembre 1932, con l’onore per le statistiche di siglare la prima rete del campionato di football professionistico francese toccare all’austriaco Johann Klima, che apre le marcature per l’Antibes dopo 7’ di gioco nella vittoria esterna per 3-2 nella capitale contro il Red Star Olympique, sfida disputata allo “Stade Elisabeth” che fa registrare la maggior presenza di pubblico con 8mila spettatori.   

E, nonostante si tratti del torneo inaugurale per quel che concerne il calcio professionistico transalpino, le polemiche (e qualcosa di più) non mancano, con il Gruppo A ad avere quali protagoniste le due Olympique, ovvero Lillois e Marsiglia, con quest’ultima a violare il campo dell’altra in occasione della prima giornata, con un 2-1 che porta la firma di Joseph “Pepito” Alcazar, attaccante di origini spagnole naturalizzato francese.

Compagine marsigliese che comanda la classifica per le prime sette giornate, per poi essere superata dall’Olympique Lillois, nonostante che nella gara di ritorno in Costa Azzurra si verifichi un episodio dai più definito “scandaloso”, ovvero trattarsi di un match che si trasforma in rissa con l’arbitro a decretare espulsioni solo nelle file ospiti, con la minaccia da parte dei giocatori del Lille di abbandonare il campo, poi rientrata, ma al 90’ lo score è impietoso, 7-0 per i padroni di casa.

La doppia affermazione rappresenta peraltro una ben magra consolazione per i marsigliesi, visto che alla conclusione del torneo accusano ben 5 lunghezze di ritardo dai rivali, che con un percorso fatto di 14 vittorie e sole 4 sconfitte, totalizzano 28 punti qualificandosi per la finale, ma non contro l’avversaria che immaginavano.

Già, perché se di primo campionato professionistico si tratta, ecco che è altresì caratterizzato dal primo caso di corruzione, in quanto, con la lotta al vertice del Gruppo B molto più incerta e che coinvolge ben quattro squadre (Antibes, Cannes, Sochaux e Montpellier), ecco che il tecnico dell’Antibes, in testa al girone prima dell’ultima giornata in calendario, non volendo “correre rischi” in vista dell’ultimo impegno contro il Fives, senza problemi di classifica, offre dei soldi a diversi componenti della formazione avversaria.

L’Antibes si impone 5-0 ed in graduatoria risulta primo con 24 punti e due lunghezze di vantaggio su Cannes e Sochaux che chiudono a quota 22, ma la frode viene scoperta e l’Antibes se la cava con il solo declassamento, invece di essere retrocesso come avverrebbe in epoca più moderna, così che ad affrontare l’Olympique Lillois il 14 maggio 1933 allo “Stade Olympique” di Colombes, a Parigi, è il Cannes, in virtù di un miglior quoziente reti (1,542 ad 1,290) rispetto al Sochaux.

Alla sfida per l’assegnazione del titolo della “Division Nationale” assistono 16mila spettatori, un numero ragguardevole per quei tempi, e la gara si rivela degna di una tale occasione, ancorché alla fine della prima frazione di gioco l’Olympique conduca 2-0, grazie ai centri poco prima della mezzora di Barrett e Varga.

Un’affermazione messa in discussione alla ripresa del gioco dalla reazione del Cannes che, dopo aver dimezzato lo svantaggio con Pierre Fecchino allo scoccare dell’ora di gioco, non si arrende allorché Georges Winckelmans riporta a due le lunghezze di margine per l’Olympique fissando il punteggio sul 3-1 quando mancano solo 15’ al termine dell’incontro.

Detto fatto, nello spazio di soli 5’ (dal 78’ all’82’) le reti di Calecca e Tourniaire rimettono le sorti dell’incontro in equilibrio e l’assegnazione del titolo di nuovo in sospeso, prima che ancora Winckelmans si incarichi di siglare il punto del definitivo 4-3 a 4’ dal triplice fischio finale, così da entrare di diritto nella storia del campionato di calcio francese.

Per la cronaca, l’Olympique Lillois, fondato nel 1902, avrà vita breve, in quanto scompare nel 1944 a seguito della sua fusione con lo Sporting Club Fivois, da cui nasce l’attuale Lille Olympique Sporting Club, spesso ridotto a LOSC Lille, che ha al suo attivo quattro titoli di Division1 e quattro affermazioni nella Coupe de France.

Mentre, per il “vecchio” Olympique Lillois, quello del 1933 resta l’unico titolo della propria storia.

E pensare che, se la federazione non avesse accolto la sua domanda di riammissione… “c’est la vie“.        

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