TATIANA GUTSU, ED UN ORO FIGLIO DEL CORAGGIO E DELLA PAURA

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Tatiana Gutsu sul podio di Barcellona ’92 – da:eurosport.com

Articolo di Giovanni Manenti

Il riuscire a cogliere la “Gloria Olimpica” – massima aspirazione di ogni atleta allorché inizia a praticare una qualsiasi disciplina – è da una parte frutto di anni di impegni e relativi sacrifici e, dall’altra, può svanire per un banale infortunio, così come per il più piccolo errore od indecisione nel momento sbagliato …

Al proposito, ne sanno qualcosa gli atleti americani che, specie nel Nuoto ed Atletica Leggera, devono sottostare alla “perfida Legge dei Trials” – per molti di loro più difficili da superare che non poi aggiudicarsi una medaglia d’oro – prove in cui puoi essere primatista mondiale e/o Campione in carica di una singola specialità, ma se non superi dette “Forche Caudine” te ne resti a casa a guardare i Giochi in Tv …

Leggermente più conciliabili, i responsabili delle varie Federazioni sovietiche che, forse, in periodo di “Guerra Fredda”, tengono di più a conquistare allori per primeggiare nel Medagliere che non a difendere i diritti dei singoli atleti, ed una prova di ciò viene data in occasione delle gare di Ginnastica femminile alle Olimpiadi di Barcellona ’92, in cui peraltro, dopo il crollo dell’ideologia comunista e la già acquisita indipendenza delle Repubbliche componenti l’Urss, i vari atleti gareggiano come rappresentanti della “Comunità degli Stati Indipendenti”, per poi, dall’edizione successiva, competere con i rispettivi Paesi di origine.

E’, quella di Barcellona, una rassegna passata alla storia in campo maschile per le superbe evoluzioni dell’allora 20enne bielorusso Vitaly Scherbo, vincitore di ben 6 medaglie d’oro, fuoriclasse indiscusso sulle pedane, ma con uno “scheletro nell’armadio” non di poco conto a livello personale, di cui è, suo malgrado, involontaria vittima la protagonista della nostra Storia odierna …

Quest’ultima altri non è che Tatiana Gutsu, nata ad inizio settembre 1976 ad Odessa, in Ucraina, da genitori di origini rumene – Nazione, quest’ultima, principale rivale delle ginnaste sovietiche – e che si avvicina a tale disciplina sin dall’età di 6 anni per poi iniziare a far parte della Nazionale già dal 1988, prima di essere selezionata per il debutto a livello internazionale in occasione dei Mondiali 1991 in programma ad Indianapolis, negli Stati Uniti.

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Tatiana Gutsu agli esordi – da:gettyimages.co.uk

In una Rassegna Iridata coincidente con il compimento dei suoi 15 anni, la Gutsu si mette in evidenza per la particolare difficoltà degli esercizi da lei proposti e, nell’ultima edizione in cui le ginnaste si presentano sotto la bandiera dell’Unione Sovietica, la stessa contribuisce alla conquista del titolo nel Concorso Generale a Squadre, per poi classificarsi quinta nel Concorso Individuale e cogliere, al contrario, due significativi argenti alle Parallele asimmetriche – seconda con 9,950 alle spalle della nordcoreana Kim Gwang –suk, premiata con il massimo dei voti – ed alla Trave, dove è preceduta (9,962 a 9,950) dalla connazionale Svetlana Boginskaya, con un verdetto che lascia diversi dubbi circa la sua legittimità.

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Tatiana Gutsu ai Mondiali di Indianapolis ’91 – da:gettyimages.co.uk

Chiamata a confermarsi, l’anno seguente, ai Mondiali che si disputano a Parigi a metà aprile 1992 – esperienza ripetuta solo nel 1996, per poi essere abolita negli anni olimpici – la non ancora 16enne ucraina delude non riuscendo a qualificarsi per alcuna delle Finali alle singole specialità (non essendo contemplati nel programma i Concorsi Generali sia individuale che a squadre …), pagando lo scotto delle difficoltà dei suoi esercizi con cadute sia alla Trave che al Corpo Libero …

Tali negativi risultati portano i Dirigenti che devono comporre la selezione per i Giochi di Barcellona a nutrire dei dubbi circa l’inserimento della Gutsu, ma a togliere qualsiasi incertezza al riguardo giungono a proposito i Campionati Europei di Nantes, dove la stessa ribalta l’esito della Rassegna iridata affermandosi – gareggiando per la prima volta sotto i colori dell’Ucraina – sia nel Concorso Generale Individuale così come alle Parallele asimmetriche ed al Volteggio, per poi abbinarvi l’argento alla Trave (ancora alle spalle della Boginskaya, che gareggia per la nativa Bielorussia …) ed il bronzo al Corpo Libero.

Con cinque medaglie su altrettante prove a disposizione, la Gutsu diviene automaticamente una delle favorite in occasione delle Olimpiadi di Barcellona in programma dal 26 luglio al 2 agosto nel Capoluogo catalano, in cui il Team della “Comunità degli Stati Indipendenti” si presenta quanto mai variegato, data la presenza della sola russa Elena Grudneva, rispetto alla citata bielorussa Boginskaya, alle ucraine Gutsu e Tatiana Lysenko ed alle uzbeke Oksana Chusovitina e Rozalia Galiyeva, anche se quest’ultima continuerà poi a gareggiare sotto la bandiera di Mosca …

Rassegna che si apre, come da tradizione, con la disputa del Concorso Generale a Squadre che determina, oltre al relativo podio, anche le 36 ginnaste ammesse alla successiva prova individuale ed agli esercizi delle singole specialità, evento che conferma come, con le cinesi ancora un gradino sotto, la Ginnastica mondiale parli esclusivamente russo, rumeno ed americano, dato che le nove migliori prestazioni giungono da rappresentanti di tali Nazioni …

A conquistare la medaglia d’Oro, al termine di una sfida combattuta sul filo dei millesimi di punto, sono le ragazze della “Comunità degli Stati Indipendenti” che hanno la meglio per u soffio (395,666 a 395,079) sulle rumene, con gli Usa al bronzo con 394,704 ma con la loro portacolori Shannon Miller a far registrare il miglior punteggio complessivo di 79,311 punti rispetto ai 79,287 della Boginskaya ed ai 79,211 della rumena Cristina Bontas …

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Il Team della “CSI” Oro nel Concorso a Squadre – da:pinterest.it

La Gutsu, che fornisce ottime prestazioni sia alle Parallele asimmetriche (prima assoluta con 19,899 su di un massimo di 20,000) che al Corpo Libero (dove realizza il quinto miglior punteggio con 19,850), così da qualificarsi per le Finali di specialità, incorre in una indecisione in occasione della seconda esibizione alla Trave che la porta a ricevere, dopo una prima prova valutata 9,887, un punteggio di 9,425 che, oltre ad escluderla dalla Finale di specialità, la colloca al nono posto della Classifica complessiva con un totale di 78,848 punti, appena alle spalle della Galiyeva, da cui la dividono appena 0,037 millesimi di punto …

Poiché però tra le 36 ginnaste ammesse al Concorso Generale Individuale vi è un limite di sole tre atlete per Nazione, ecco che la Gutsu ne sarebbe esclusa, visto che la seconda migliore è la connazionale Tatiana Lysenko, quinta assoluta con 79,122 punti, ed è a questo punto che i componenti La Federazione presente ai Giochi assumono una quanto mai controversa decisione …

Nel ritenere che la giovanissima ucraina abbia maggiori possibilità di affermarsi nel Concorso Individuale rispetto alla Galiyeva – la quale può definirsi un’ottima generalista, ma senza particolari picchi di eccellenza nelle varie specialità – ecco che “convincono” l’ancor più giovane (15 anni da poco compiuti …) uzbeka a rinunciare in favore della Gutsu, adducendo un infortunio ad un ginocchio, ovviamente appositamente “certificato” da un medico …

Un atteggiamento che non sarebbe stato preso minimamente in considerazione in casa Usa, ligi a non ledere i diritti degli atleti, ma evidentemente possibile in un ambiente dove è difficile resistere alle “pressioni dall’alto”, ed in cui ci ha messo comunque messo del suo anche la Gutsu, visto che la stessa, a differenza della compagna, avrebbe comunque avuto la possibilità di competere per le medaglie nelle due singole specialità del Corpo Libero e delle Parallele asimmetriche, ma è chiaro che l’aspirazione alla “Gloria Olimpica” impedisce qualsiasi forma di “Fair Play” …

Ciò nondimeno, sulle spalle della ragazzina ucraina pesa ora una grande responsabilità, sia per dimostrare come la decisione dei tecnici sia stata quella giusta che nei confronti della compagna alla quale ha tolto il posto, e non si può certo dire che la pressione l’abbia condizionata, anzi tutt’altro …

Difatti, in uno dei più incerti e combattuti Concorsi Generali Individuali nella Storia dei Giochi – in cui, rispetto alle precedenti edizioni, le ginnaste ripartono tutte fa zero, mentre in passato veniva loro assegnato come punteggio base la metà di quanto totalizzato nel Concorso a Squadre (circostanza che, pertanto, gioca indubbiamente a favore della Gutsu …) – le performances delle prime cinque classificate hanno dello straordinario, con uno scarto tra la medaglia d’Oro e l’ultima di loro di appena 0,064 millesimi di punto …!!

L’americana Shannon Miller, che aveva fatto registrare il miglior punteggio nel Concorso Generale a Squadre, si ripete a livelli di eccellenza assoluta, venendo premiata dai Giudici con 9,975 al Volteggio e 9,925 sia alla Trave che alle Parallele asimmetriche, ma ad impedirle di salire sul gradino più alto del podio è una leggera sbavatura al Corpo Libero, pagata con un 9,900 per un totale di 39,725.

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La Gutsu nella sua esibizione alla trave – da:deadspin.com

Con anche le due rumene Lavinia Milosovici (bronzo con 39,687) e Bontas, quarta con 39,674 ed al pari della Boginskaya (quinta per l’inezia di appena 0,001 millesimo di punto in meno …) a lottare sino alla fine per la vittoria finale – Milosovici, in particolare, eguaglia il 9,975 della Miller al Volteggio ed ottiene, assieme alla connazionale Bontas il miglior voto di 9,962 al Corpo Libero – la Gutsu riesce ad avere infine la meglio grazie ai due 9,950 con cui vengono premiate le sue esibizioni al Volteggio ed alle Parallele asimmetriche, cui unisce il 9,912 alla Trave ed il 9,925 al Corpo Libero che, grazie all’indecisione dell’americana, le permette di superarla per il più ridotto margine mai fatto registrare in una Finale Olimpica, vale a dire 0,012 millesimi di punto, avendone totalizzati 39,737.

Favorita d’obbligo anche per l’Oro alle Parallele asimmetriche, l’ucraina ha poco da rimproverarsi, eseguendo un esercizio vicino alla perfezione tanto da essere premiato con 9,975 rispetto al 9,962 della Miller, bronzo, ma nulla potendo opporre all’esibizione della cinese Lu Li che – a sorpresa, avendo sinora visti i propri esercizi a detto attrezzi valutati 9,887 e 9,937 nel Concorso a Squadre e 9,912 in quello individuale – sforna “la prestazione della vita” vedendosi assegnare il 10,000 e portando così a casa l’unica medaglia d’oro sia olimpica che mondiale della sua carriera …

Perfezione che viene raggiunta anche dalla rumena Milosovici al Corpo Libero, dove le viene parimenti assegnato il 10,000 che la colloca sul gradino più alto del podio, nel mentre la connazionale Bontas, Gutsu e Miller devono farsi posto a vicenda per occuparne quello più basso con i loro 9,912 punti, preceduti, un po’ a sorpresa, dall’ungherese Henrietta Onodi, argento con 9,950.

Logico che la Galiyeva sia comunque rimasta quanto mai amareggiata per una decisione che è “stata costretta a subire” ed altresì contraria alle regole, visto che l’infortunio era fasullo, ed anche se il premio in denaro spettante alla Gutsu per l’Oro olimpico viene diviso tra entrambe, le stesse non si rivolgeranno più la parola, avendone peraltro poche occasioni, in quanto la Campionessa abbandona l’attività per trasferirsi negli Stati Uniti e divenire istruttrice di Ginnastica nel Michigan …

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La Gutsu con le sue allieve nel Michigan – da:oasport.it

E’ probabile che, a questo punto del racconto, molti dei lettori stiano provando una qual certa antipatia per la piccola Tatiana, colpevole di aver accettato una decisione a sfavore di una propria compagna, ma è giusto che si evidenzi come la sensibilità tipica dell’età di una adolescente, sia stata condizionata da un grave evento verificatosi giusto un anno prima …

Una ferita che mai più profonda può perforare l’animo di una ragazzina, vale a dire quello di essere violentata, e per di più da chi dovrebbe dare l’esempio al Gruppo e non si tratta, come potreste pensare, del “classico allenatore orco” che si approfitta della sua posizione, bensì della stella del Team, sì proprio lui, avete indovinato, Vitaly Scherbo, il ginnasta capace di aggiudicarsi in carriera 6 medaglie d’oro olimpiche e ben 12 iridate.

Una storia rimasta per anni sepolta nell’intimità più nascosta di Tatiana, che solo nel 2017, divenuta ora moglie e madre, si è decisa a denunciare puntando il dito sull’ex fuoriclasse per la violenza subita nel 1991 durante una trasferta in Germania a Stoccarda, per partecipare ad una riunione internazionale.

Scherbo è il mostro che mi ha rinchiuso nella prigione del silenzio per tutti questi anni”, ha riferito ai media l’oramai 41enne Tatiana, “approfittando della mia giovane età, ma adesso sono molto più forte e nulla potrà impedirmi di pretendere giustizia …!!”.

Accuse che non risparmiano neppure chi era all’epoca a conoscenza dell’abuso, vale a dire l’ucraino Rustam Sharipov (componente anch’egli del Team della “Comunità degli Stati Indipendenti” …) e la sua compagna Tatiana Toropova, verso i quali lancia strali di fuoco, soprattutto verso la sua omonima: “credevo tu fossi mia amica, ed invece ti è mancato il coraggio di sostenermi davanti ad un atto così vigliacco, eri lì, hai sentito tutto e non hai mosso un dito per proteggermi, mentre Rustam ha coperto le spalle del suo amico senza preoccuparsi di difendere una ragazzina di 15 anni …!!

Parole dure come macigni e che fanno tornare indietro nel tempo, ad un quarto di secolo prima, allorché una 16enne è chiamata a misurarsi con le migliori ginnaste del Pianeta mentre nel Team vengono celebrate le imprese del suo violentatore, il “fenomeno” dalle 6 medaglie d’oro, senza poter gridare in faccia al Mondo “l’altra faccia della stella

Ed allora, l’unico modo per cercare di “sopravvivere” è quello di dare tutta se stessa per emergere anche lei, comprendendo ora quell’espressione triste sul podio di Barcellona che mai avrebbe dovuto avere una 16enne con un Oro olimpico al collo …

Ecco, quindi, che il giudizio sul suo comportamento verso la compagna Galiyeva assume tutto un altro aspetto …