articolo di Nicola Pucci
Non nego proprio che in tutti questi anni in cui Sporthistoria ha preso corpo pubblicando articoli in serie di storia della sport, ho esitato nel raccontare le gesta su due ruote in pista di Marco Simoncelli. Perché la tragica parabola esistenziale del campione emiliano mi ha imposto di ricordarlo più col silenzio e il cordoglio che con le parole. Ma il tempo, tiranno inesorabile, fa il suo corso, ed allora, nei giorni in cui si corre a Sepang, la maledetta Sepang, proprio lì dove tutto ebbe inizio e purtroppo anche una fine, mi preme ora scrivere qualcosa di quel magico 2008, quando il Sic timbrò con il suo nome il Motomondiale, regalandosi, oltre a quell’immortalità concessa dal ricordo, anche un posto fisso nell’albo d’oro. Ed è un merito, davvero, che pochi si son saputi guadagnare.
Classe 1987, Simoncelli debutta in classe 125 nel 2002, poco più che 15enne, e se gareggia nell’ottava di litro per un quadriennio, sempre in sella ad un’Aprilia, ecco che comincia già a gettare le basi di una carriera che lo consacrerà tra i grandi delle due ruote. Coglie infatti un primo successo nel 2004 in Spagna, sul tracciato di Jerez de la Frontera, bissando sullo stesso circuito l’anno dopo, il che gli consente, a fine stagione e col corollario di di altri cinque piazzamenti sul podio, di concludere al quinto posto nella graduatoria piloti, 177 punti contro i 242 punti dello svizzero Thomas Luthi.
L’anno dopo, 2006, Marco sale di categoria, passando in classe 250, e se c’è una cosa che più di ogni altra mi fa apprezzare a posteriori ancor più il ragazzo di Cattolica, è che lo fa rimanendo fedele ai colori italiani, montando in sella ad una Gilera RSA250 non ufficiale che se nei primi due anni di permanenza non lo vede andare oltre due decimi posti in classifica generale, gli spalanca altresì le porte della stagione 2008 che, davvero, sarà memorabile.
Pur non correndo, appunto, con una moto ufficiale, e a dispetto di un inizio non proprio ottimale con due cadute che compromettono le gare in Qatar e a Jerez, Simoncelli mostra appieno tutto il suo talento già in Portogallo, firmando la pole-position e terminando poi secondo alle spalle di Alvaro Bautista. Proprio lo spagnolo, che guida l’Aprilia, sarà il rivale più accreditato nella corsa al titolo mondiale, che diventa l’obiettivo stagionale di Marco dopo aver colto un altro secondo posto in Francia ed aver trionfato al Mugello in un tripudio di bandiere tricolori. Il finlandese Mika Kallio, con la sua KTM, funge da terzo incomodo nella lotta di vertice, ma è tra Simoncelli, con la sua Gilera RSA250 del team Metis, che si fa forte della sua giovanile esuberanza, e Bautista che si gioca per la gloria finale. E la sfida si sviluppa a furia di sorpassi e staccate al limite, con l’italiano che dopo il successo casalingo a Scarperia si impone anche in Catalogna bruciando il rivale il volata, e lo spagnolo che ad Assen si conferma il più veloce. Guadagnatosi infine una moto competitiva ai massimi livelli, Simoncelli domina al Sachsenring, lasciando Kallio ad oltre 10″, e quando poi, dopo un terzo posto a Brno e due altre vittorie in Giappone ed in Australia, si presenta il 19 ottobre sulla pista malese di Sepang, ha già il titolo mondiale a portata di… ruota.
Simoncelli ha 240 punti in classifica contro i 204 punti del suo avversario diretto, e nel caso in cui Bautista dovesse vincere le due ultime gare, appunto in Malesia e poi a Valencia, al pilota della Gilera sarà sufficiente un terzo posto per conquistare la matematica certezza del titolo iridato. Ed è esattamente quel che accade, con Simoncelli, con il suo numero 58 destinato a diventare un simbolo iconico del motociclismo, che fa segnare il terzo tempo in qualifica alle spalle del giapponese Hiroshi Aoyama e dello stesso Bautista e libra con loro un duello in sicurezza per il podio che se a fine giornata vede l’iberico e il nipponico invertirsi le posizioni, infine, col terzo posto ad 8″ dal vincitore di giornata, consacra Simoncelli campione del mondo. Col suggello di un’ultima vittoria a Valencia e consegnando, a distanza di 51 anni dal trionfo di Libero Liberati nel 1957, un nuovo titolo mondiale alla Gilera.
Sepang, maledetta Sepang. Perché quel meraviglioso 19 ottobre 2008 altro non sarà che il preludio del tragico 23 ottobre 2011, quando il volo ad ali spiegate di quel ragazzo con i riccioli ed il sorriso che conquista si interromperà. Per sempre. Ed allora, caro Sic, perdonami se da quel giorno ho interrotto il silenzio ed il cordoglio per ricordare le tue imprese.